JESSICA Dentro e fuori il tunnel

23.11.2020


JESSICA Dentro e fuori il tunnel 

di Florindo Di Monaco

 dramma scenico in 2 atti

Personaggi

Jessica

Wilma, madre di Jessica

Giorgio, padre di Jessica

Nello, fratello di Jessica

Alex, fidanzato di Jessica

Giulia, amica di Jessica

Angela, amica di Wilma

Adriana, compagna di Giorgio

Jenny, divenuta amica di Jessica in carcere

Alberto, marito di Giulia

Il lavoro teatrale "Jessica - Dentro e fuori il tunnel" trae ispirazione dalla drammatica vicenda di Erika De Nardo, la diciassettenne che è stata a lungo al centro della cronaca nera e giudiziaria per aver brutalmente assassinato, con la complicità del fidanzato Omar Favaro, la sera del 21 febbraio 2001 la madre Susy Cassini e il fratellino undicenne Gianluca, episodio tristemente noto come il delitto di Novi Ligure.

Per ovvi motivi i protagonisti della vicenda non vengono chiamati con i veri nomi, ma con un nome diverso. Così Erika, la protagonista assoluta della scena, cambia il nome in Jessica. Il sottotitolo è volutamente allusivo e rispecchia la partizione del lavoro in due atti. Il tunnel è quello in cui la ragazza viene a trovarsi in seguito all'efferato delitto, ma evoca anche il tunnel della droga che ne è una delle cause scatenanti. La protagonista nel primo atto si muove metaforicamente all'interno del tunnel: vive in maniera inquieta e tormentata la vita di famiglia, che si consuma di litigio in litigio in un rapporto estremamente conflittuale con la madre, ritenuta la principale responsabile della sua mancanza di libertà. Jessica, che trova sostegno unicamente in Giulia, la sua amica del cuore, e in Alex di cui è perdutamente innamorata, è l'icona del disagio esistenziale ed emotivo tipico dell'età adolescenziale: i primi amori, l'ansia di affermazione sociale, il basso rendimento scolastico, l'uso degli stupefacenti. Ma nel caso di Jessica il malessere assume toni drammatici che ne fanno una Medea dei nostri tempi. In una crescente tensione con sua madre, che non perde occasione per rimproverarla, e in un pauroso crescendo di frustrazione e di insoddisfazione, nella mente di Jessica si fa strada sempre di più un solo obiettivo da concretizzare ad ogni costo: eliminare la madre e vivere liberamente la propria vita. Matura così il piano di un crimine perpetrato con feroce determinazione e portato sulla scena in tutta la sua cruda verità.

Nella seconda parte la protagonista è fuori dal tunnel. Ha già pagato i suoi errori con undici anni di carcere. L'uscita di prigione rappresenta metaforicamente l'uscita dal tunnel in cui ha vissuto gli anni dell'adolescenza e della prima giovinezza. Giunta ai trent'anni è una donna libera, padrona soprattutto di ricostruirsi una vita. Ma dopo essere riuscita a riacquistare la sua libertà, Jessica, ormai donna matura e responsabile, che tuttavia non riesce ancora a superare del tutto le proprie paure, sperimenta la difficoltà del reinserimento pieno in società e condivide con Jenny, sua ex-compagna di cella, le difficoltà della "rinascita" dopo gli anni trascorsi in cella. Ancora ricompare nella sua vita Alex che, fuori di prigione, tenta una riappacificazione in virtù dell'antico amore, ma tra i due è guerra aperta nel lanciarsi reciproche accuse riguardo all'atrocità del delitto commesso.

L'ombra del tunnel resta alle sue spalle, ma non scompare del tutto. E di fronte al padre che si è rifatto una vita con la nuova compagna e le chiede di portare i fiori sulla tomba della madre e del fratello e di andare a vivere insieme a loro nella casa che fu il teatro dell'atroce crimine, Jessica oppone un netto rifiuto. Nel frattempo, per uno strano scherzo del destino la donna si troverà a tradire Giulia, che è stata da sempre la sua migliore amica e confidente. Riappare infatti Alberto, il ragazzo che era stato il primo amore di Jessica, e che adesso è felicemente, a quanto sembra, sposato con Giulia. Jessica è combattuta tra l'affetto per l'amica e il non tradirne la fiducia da una parte e la voce del cuore che la spinge in tutt'altra direzione. Alberto, a sua volta, facendo leva sulla fragilità e instabilità mentale di Jessica, finisce per circuirla senza molti scrupoli mentre lamenta il difficile rapporto che vive da tempo con la moglie. Via via che va avanti la loro frequentazione, i due finiscono per ritrovarsi sulla stessa lunghezza d'onda nel desiderio di fuggire da tutto e da tutti per gettarsi alle spalle il passato. Cedendo sia pure tra dubbi e incertezze al sentimento che una volta li aveva legati e che ora torna prepotentemente a insinuarsi, maturano la decisione di evadere fino a far perdere le proprie tracce. Il finale è aperto come è dato capire dalle ansiose battute tra i due: Chissà dove andremo? Chissà cosa faremo? Chissà, chissà, chissà...

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